Da anni si parla di come l’inquinamento atmosferico affligga le grandi città. Qual è la situazione a Seregno? Solitamente non si presta molta attenzione al problema dell’inquinamento dell’aria, forse perché non si crede incida così tanto sulla sua vita quotidiana, forse perché non si ritiene di poter fare nulla per risolvere questo problema, e invece è un dato che condiziona fortemente la qualità della vita di tutta la cittadinanza.
Perché si parla di rischio?
Gli agenti che generalmente vengono considerati inquinanti (PM10, NO2, CO, O3…) sono tutti nocivi, alcuni addirittura cancerogeni, anche in concentrazioni moderate.
Poniamo ora l’attenzione sul nostro comune, Seregno: grazie al database di ARPA Lombardia, che si occupa delle tematiche ambientali sul territorio, abbiamo recuperato e analizzato alcuni dati sull’inquinamento dell’aria nella zona di Seregno su un arco temporale di 3 anni: 2014, 2015 e 2016.
Passiamo dunque ai numeri: abbiamo analizzato l’andamento dei livelli di PM10 dal 2014 al 2016, divisi per mese.
Perché proprio il PM10?
Il PM10, il più noto tra tutti gli agenti inquinanti, è l’insieme delle “polveri sottili”: particelle solide o liquide inferiori ai 10μm generalmente prodotte da gas di scarico di autoveicoli, da impianti industriali e da riscaldamenti domestici e non.
Quali sono i rischi di una elevata concentrazione di PM10? In primo luogo queste polveri sottili causano l’infiammazione delle vie respiratorie e della gola, l’esposizione prolungata provoca bronchite e asma ed è una delle sostanza considerate fattore di rischio per l’insorgenza di tumori.
Come possiamo vedere, sui 3 anni rimane costante la netta differenza tra i livelli nei mesi estivi (da Maggio ad Agosto) e quelli invernali (da Settembre al Gennaio successivo): durante l’estate la concentrazione di PM10 è molto più bassa rispetto al limite previsto dalla legge, di cui parleremo fra poco. L’interpretazione più probabile che si può fare di questo dato è la drastica diminuzione del traffico cittadino nei mesi più caldi: i seregnesi, quelli almeno che non si godono le vacanze altrove, si spostano meno in città a preferiscono mezzi a impatto ridotto come la bicicletta o una bella passeggiata.
Nei mesi invernali i livelli sono decisamente più alti e superano il limite diverse volte: anche qui l’interpretazione può essere che per motivi lavorativi o costretti dal maltempo, in molti sono costretti a usare quotidianamente anche per più volte al giorno le loro automobili, spesso anche più di una per famiglia, incrementando inevitabilmente l’inquinamento dell’aria. Un altro fattore assolutamente da non sottovalutare sono i riscaldamenti domestici e non, che nei mesi più freddi rimangono accesi per diverse ore nel corso della giornata e di frequente non sono abbastanza “moderni” da permettere una riduzione sull’impatto ambientale, contribuendo addirittura per il 45% nella concentrazione di polveri sottili nell’aria.
Cosa dice la legge?
La normativa europea 2008/50/EC approvata nell’Aprile 2008 dalla UE e recepita dalla legislazione italiana con il Decreto Legislativo 13 Agosto 2010, n. 155 impone come concentrazione di PM10 nell’aria una quantità massima di 50μm/m3 nell’arco di 24 ore non superabile per più di 35 giorni in un anno e come media annuale una concentrazione di 40μm/m3, come limiti preventivi per la salute.
Facendo due conti, nel 2014 il limite è stato superato ben 55 volte (quindi per 55 giorni, non continuativi), nel 2015 addirittura quasi 80 volte e nel 2016 circa 60; decisamente al di fuori di ogni indicazione fornita dalle direttive europee. Il vero problema è che Seregno non è una città così grande e trafficata o industrializzata da giustificare degli sforamenti simili, c’è da chiedersi quindi se ci sia qualche lacuna nei provvedimenti adottati dal Comune.
Quali sono quindi i provvedimenti adottati dal Comune di Seregno per limitare la concentrazione di PM10?
Nella sezione “Ambiente e Territorio” del Comune l’unico provvedimento che troviamo è l’articolo 11 comma 1, lettera b), della l.r. 24/2006 (quindi anteriore rispetto alla nuova normativa) che dispone “il divieto di utilizzo di apparecchi per il riscaldamento domestico funzionanti a biomassa legnosa” per un periodo che va dal 15 Ottobre al 15 Aprile dell’anno successivo.
Con biomasse legnose si intendono tutti qui combustibili come legna e pellet utilizzati per lo più, come specifica l’articolo, nei sistemi di riscaldamento domestici che appunto con la loro combustione vanno a creare delle microscopiche particelle fortemente inquinanti, causa della maggior parte dell’inquinamento dell’aria, molto di più dei vari gas di scarico.
La conclusione a cui giungiamo vista la situazione, è che c’è la forte necessità di prendere provvedimenti di maggior importanza in
merito alla questione dell’inquinamento dell’aria, problema che, viste le condizioni
attuali, sembra essere stato troppo sottovalutato, soprattutto rispetto all’incidenza che
ha sulla qualità della vita.
Quali sono i provvedimenti che potremmo adottare?
Spesso ci si concentra troppo sul traffico, pensando che limitare il traffico di automobili sia sufficiente a riportare i livelli d’inquinamento nella norma: invece non basta. A Seregno una ZTL, nel centro cittadino, già c’è, ed è sicuramente funzionale alla limitazione della concentrazione di PM10 nell’aria, bisogna però tener presente che non sono i veicoli a a causare la maggior parte dell’inquinamento, bensì i riscaldamenti.
I provvedimenti che sicuramente avrebbero più impatto sulla qualità dell’aria sono infatti quelli in merito all’isolamento termico della casa, tramite infissi di nuova generazione (meglio sigillanti, con doppio vetro per garantire il massimo isolamento) e tramite un generale rinnovamento del sistema di riscaldamento che tenda ad evitare
l’utilizzo di caminetti e stufe, orientandosi piuttosto verso riscaldamenti a pavimento o l’installazione di collettori solari, ovvero pannelli che permettono di scaldare l’acqua senza inquinare appunto l’aria.
2 pensieri su “Che aria tira a Seregno?”