Ultimo articolo della nostra serie dedicata alla tematica di HIV e AIDS. Oggi parleremo delle modalità di test: sappiamo quali opzioni abbiamo di fronte?
Iniziamo da un po’ di conclusioni
Sì, abbiamo fatto tanti numeri negli scorsi articoli, ma quindi? Cosa possiamo dire “a parole” riguardo allo stato di diffusione di virus e patologia?
Bene, una risposta, io che scrivo e che sono tutto fuori che un medico, me la sono data.
Allo stato attuale, grazie alle diffuse campagne di informazione e ai progressi che la medicina ha fatto nel limitare la capacità dei malati di trasmettere il virus, l’epidemia è sotto controllo e verso un graduale affievolimento. L’AIDS oggi non è la peste nera del nostro secolo, e non è più nemmeno l’AIDS degli anni ’80.
Tuttavia, c’è un grande “ma”. L’epidemia è sotto controllo, ma noi dobbiamo tenerla controllata. Alla luce di quanto ho letto nel documentarmi, mi è risultato chiaro che ora, nel 2018, l’unico modo in cui questa patologia può far male e diffondersi è quando non è diagnosticata o ignorata.
Un test, ad oggi, può salvare un malato ignaro e spegnere un nuovo potenziale focolaio.
Ma allora, come si fa il test?
Test ematico nelle sedi brianzole ATS
A dirla tutta, la serie di articoli nasce proprio dalla volontà di contribuire, per quanto ci è possibile, a spargere la voce riguardo all’esistenza di questo servizio.
Pochi di noi sanno, e chi scrive lo ha scoperto di recente, che l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) tramite il Servizio Sanitario Regionale mette a disposizione la possibilità di effettuare il test per via ematica, ossia tramite prelievo di un piccolo campione di sangue, per HIV, epatite A, B,C e sifilide. Si ha un breve colloquio con un medico competente con la finalità di inquadrare i comportamenti a rischio avuti dal paziente e successivamente si procede al prelievo: nel complesso l’operazione dura meno di un quarto d’ora e i risultati sono garantiti entro sette giorni lavorativi.
Per effettuare questo tipo di test non vi sono limiti di età né sono richiesti documenti di nessun tipo. L’intera procedura viene svolta in anonimato: vengono infatti richiesti solo nome di battesimo e data di nascita, per poter generare un codice che ricolleghi il campione di sangue al proprietario.
Il test è gratuito e può essere sostenuto presso le sedi di Muggiò e di Usmate. Tutto ciò che bisogna fare è prendere appuntamento tramite telefono (800-512103) o indirizzo mail (testHIV@ats-brianza.it). Per maggiori informazioni guardate qui.
Il periodo finestra, ossia il lasso di tempo minimo che deve intercorrere tra il comportamento a rischio e il test, per garantire l’efficacia dello stesso, è di un mese.
Autotest acquistabile in farmacia
Un’altra opzione di test é l’autotest acquistabile in tutte le farmacie e parafarmacie. Il prezzo consigliato è di 20€ e la vendita è consentita ai soli maggiorenni, non richiede prescrizione medica.
Il test si basa sul prelievo di una piccola quantità di sangue dal polpastrello, con un apposito strumento monouso presente all’interno della confezione: il risultato può essere letto dopo circa 15 minuti dall’effetuazione del test.
Il periodo finestra per questo test è di tre mesi.
Test sulla saliva
L’ultima modalità che che ci risulta, al di là dell’ovvia analisi del sangue in ospedale, è il test tramite saliva. Il test è costituito da un supporto solido monouso con una paletta sterile, da applicarsi sulle arcate gengivali superiore e inferiore, ed è mirato al rilevamento di un particolare tipo di anticorpi presenti in quella zona solo sul soggetto infetto. Ad ora il test non è in vendita ai privati e può essere eseguito solo in strutture ospedaliere o alla presenza di un medico.
Il risultato del test è visibile dopo dieci minuti dall’applicazione. Anche per questo test il periodo finestra è di tre mesi.
Per salutarci
C’era un obiettivo di fondo dietro a questi miei articoli: trasmettere ai nostri lettori una sensazione di normalità nel parlare di questo tema. Il punto è proprio questo: nel 2018 il tema dell’HIV deve poter essere “un tema come un altro”, di cui si può parlare, tranquillamente.
Allo stesso modo non ci deve essere vergogna nel dire di essere andati a fare un test, perchè a perderci è solo chi non si informa.
Si ringraziano il dottor Fioni per essere stato molto gentile in sede di test e il dottor Iacuitti per avermi chiarito dei dubbi “tecnici” riguardanti l’ambito medico.