Seregno-Bergamo: un treno da non perdere

Ultimamente si sta parlando di congiungere direttamente la linea ferroviaria Seregno-Carnate alla città di Bergamo. Non è una notizia di scarsa importanza, perchè questo tentativo ci dice molto del nostro territorio, della sua economia e del suo futuro:

Un tracciato che viene da lontano

Era il 24 settembre del 1888 quando venne inaugurata la tratta Seregno-Carnate, un passo importante che contribuì ulteriormente a rendere Seregno uno scalo ferroviario tra i più importanti della Brianza. La città era infatti già stata collegata a Novara, anche se non direttamente, l’anno prima. Dal 2005, quando venne fatto un primo progetto preliminare, si sta parlando di connettere direttamente Seregno con Bergamo, evitando così di cambiare a Carnate per raggiungere la quarta città lombarda.

Descrizione e dati del progetto

I lavori, come riporta l’Osservatorio Territoriale delle Infrastrutture (OTI) del Nord-ovest, inizieranno, se tutto procede come previsto, nel 2021. Sempre salvo imprevisti (che però per le grandi infrastrutture sono da mettere in conto) si prevede il completamento dell’opera entro il 2027. Il collegamento però non avverrà semplicemente congiungendo la linea Seregno-Carnate con la Carnate-Bergamo, ma seguirà un percorso differente.

Articolo ferrovia

Si parla infatti di raddoppiare infrastrutture e traffico sulla linea esistente fino a Lesmo, e poi da qui costruire un nuovo tracciato parallelo alla Pedemontana Lombarda fino a Osio per congiungere Seregno alla linea Bergamo-Treviglio a Levate. (Info prese da OTI). Sarà una modifica consistente, perché a lavori finiti solo 7,6 km di tracciato saranno potenziati a partire dal percorso precedente, mentre 24 km saranno costruiti in modo da rendere questo percorso una vera e propria tratta.

Il costo dell’opera previsto è di 1 miliardo di euro circa; ad ora sono stati trovati solo 83 milioni, e infatti i finanziamenti sono la grande incognita di questo progetto.

Perché il Barbarossa si è fissato con questa tratta?

Cerchiamo di dare un po’ di contesto a questa notizia apparentemente poco rilevante se non si è degli appassionati di ferrovie locali. Abbiamo scritto che potrebbe essere molto importante per il futuro e l’economia del nostro territorio non perchè volevamo catturare l’attenzione.

Le grandi direttrici ferroviarie della Brianza sono per la maggior parte in direzione nord-sud, dove il nord è la Svizzera o le provincie di Lecco, Como e Varese, e il sud è chiaramente Milano. Questo deriva da dinamiche economiche: come dice anche la Camera di Commercio di Milano Monza e Lodi nel suo report di dicembre 2017, il primo partner commerciale della nostra Provincia resta la Germania. E certamente la nostra zona ha anche un flusso di pendolari considerevole che si muove verso la metropoli a noi più vicina, ne avevamo già parlato (qui per chi se lo fosse perso).

Questi due macro-fattori fanno sì che l’asse dei trasporti si sia sempre maggiormente impegnato a far comunicare il Nord Europa e Milano e non abbia mai valorizzato gli scambi tra l’est (Veneto, Friuli, Europa dell’Est) e l’ovest (Piemonte, Francia). Seregno rappresenta un’eccezione tra i comuni brianzoli, gode infatti di poche direttrici che si snodano in direzione est-ovest. Con questi dati capiamo la ragione di tanto ritardo nel pensare a questo collegamento con Bergamo, ma le opportunità future?

Dobbiamo aspettarci un’inversione di tendenza?

Sempre nel report di dicembre 2017 della Camera di Commercio di Milano Monza e Lodi, viene sì affermato che la Germania rimane in testa ai Paesi con cui le aziende della Provincia intrattengono scambi commerciali, ma è anche data in lieve calo per quanto riguarda l’export rispetto al 2016  del -0,4% (l’import invece rimane in crescita). Aumenti consistenti nell’esportazione di merci brianzole si hanno invece verso i Paesi dell’Est, come Ungheria (+48,2%), Romania (+41,2%) e Grecia (+55,7%) (Dati della Camera di Commercio)

Ciò non testimonia che ci sarà un’inversione di tendenza dei rapporti economici, ma che a est c’è una richiesta di merci dal nostro territorio in forte crescita. Inoltre, questa linea potrà anche essere sfruttata non solo dall’export locale, ma anche (e soprattutto) per i traffici commerciali che dal Nord Europa, in particolare dal porto di Rotterdam, raggiungono paesi dell’ex blocco comunista. Con questa tratta infatti si potrebbero accorciare i tempi i trasporto senza incrociare lo snodo di Milano. Un collegamento diretto con Bergamo porterebbe quindi grandi vantaggi e maggiori possibilità di rispondere alle attese del mercato balcanico. Sempre che i tempi di attuazioni non aumentino ulteriormente.

 

 

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