Camparada è un comune brianzolo di 2.075 abitanti aperto all’accoglienza e all’integrazione: tra le città della provincia di Monza è quella con il più alto numero di richiedenti asilo sul totale della popolazione
Due parole su Camparada
Stando a dati che rappresentano il rapporto tra richiedenti asilo per numero di abitanti, Camparada, rispetto ad altre città della Brianza, spicca per una maggiore propensione alla accoglienza di migranti. Nella città che vede come primo cittadino Carniel Giuliana, eletta nel 2014 con l’appoggio della lista civica “Uniti per Camparada” e come vicesindaco Iacuitti Fabio, appartenente alla stessa fazione politica, tale rapporto raggiunge il 7,15%.
Cosa ha portato a questa scelta?
Sul perché di questa scelta, sindaco e vicesindaco ci spiegano che: “pur essendo Camparada un Comune favorevole all’accoglienza e all’integrazione sociale, non si può dire che l’accoglienza così marcata sia stata una vera e propria scelta. In Paese c’era in effetti un edificio a disposizione, rilasciato da qualche tempo da un Istituto di Suore, la Cooperativa lo ha preso in affitto, sistemato nell’impiantistica e lì ha iniziato a gestire l’accoglienza dei primi gruppi di richiedenti asilo.”
La cooperativa che viene citata si è aggiudicata il bando nel 2015. L’edificio a disposizione, invece, è un edificio di grandi dimensioni situato in via Lario inutilizzato da anni, che precedentemente veniva adibito come ricovero per le religiose più anziane.
I rapporti con la cooperativa, aggiungono sindaco e vicesindaco, sono ottimi.
L’associazione che si occupa dell’accoglienza, viene infatti detto, “gestisce l’organizzazione e la loro educazione base in modo ineccepibile”. Pur non essendo Camparada una città che riesce ad offrire molto in termini di collaborazione e di svago, riuscite e felici sono state le partecipazioni delle persone ospitate durante il corso di alcune manifestazioni, come “Puliamo il Mondo”, e per qualche attività di pulizia dei marciapiedi da erbe infestanti e dei vialetti del cimitero.
Attiva è anche la presenza dei ragazzi in momenti di difficoltà. Molti sono infatti gli ospiti che si sono resi disponibili e hanno collaborato con la Protezione Civile (nubifragio con caduta di alberi, e relativa rimozione, pulizia da balle di fieno cadute nel torrente che potevano intralciare il deflusso delle acque). Addirittura un giovane ragazzo è diventato volontario nella protezione civile.
Come hanno reagito le opposizioni?
Nonostante questa presenza che si presenta in maniera propositiva, non sono mancate proteste e manifestazioni da parte delle opposizioni politiche. Si è arrivati anche a “Reazioni scomposte” come l’esposizione di teste di maiale sulla cancellata che delimita l’ ingresso dell’edificio ospitante, prima dell’arrivo degli ospiti fino alla proposta, da parte di un Comitato, di un referendum sull’opportunità di acquistare l’edificio dalle suore. Non se ne è fatto nulla, e salvo qualche caso raro di intolleranza, ora la situazione è decisamente tranquilla.

Chi sono gli ospiti di Camparada?
Le persone ospitate provengono da più di quindici nazioni, anche dal continente asiatico, la maggior parte sono arrivate in Italia come migranti economici. In due anni forte è stato il cambio di persone essendo questo un centro assistenza straordinario (CAS). La previsione iniziale era stata di cinquanta persone. Ora nella città di Camparada sono ospitati circa centoquaranta migranti con punte l’anno scorso intorno a luglio di centosessanta. Forte è l’esempio dato dalla città che è riuscita a trovare un punto di incontro e di equilibrio tra cittadini e persone ospitate, tale equilibrio è fondamentale per la riuscita del progetto.