Giochi pericolosi

Nei mesi scorsi abbiamo fatto un’analisi del gioco d’azzardo nella provincia di Monza e Brianza. (Se vi siete persi gli articoli potete recuperarli: parte 1 e parte 2). Ora veniamo al sodo: come si contrasta il gioco d’azzardo?

Prevenzione

Sembrerà banale, ma non lo è. Anche nel contrasto al gioco d’azzardo la prevenzione è determinante. Come si previene la diffusione del gioco d’azzardo? In due modi: sensibilizzando i cittadini e limitando la diffusione delle slot machine. Sensibilizzare i cittadini vuol dire andare nelle scuole, far conoscere ai ragazzi le storie delle persone malate di gioco, mostrare con la matematica che ogni scommessa è statisticamente costruita per far perdere.

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Come si nota, c’è correlazione fra il numero di videolottery (VLT, slot a banconota)  e l’ammontare delle giocate pro capite in quel comune.

Invece, come si può limitare la diffusione delle slot? Applicando intelligentemente le regole. La normativa della Regione Lombardia prevede la possibilità di vietare l’apertura di nuove sale per il gioco d’azzardo per una distanza fino a 500 metri dai luoghi sensibili: scuole, ospedali, case di cura, chiese… Potenzialmente ogni luogo frequentato da ragazzi, come i giardinetti pubblici e gli impianti sportivi, può essere ritenuto “luogo sensibile”. Applicando la normativa nei termini massimi consentiti si potrebbe limitare molto il territorio cittadino in cui sarebbe consentito aprire nuove sale da gioco.

Contenimento

La normativa può essere applicata anche per vietare l’installazione di nuove slot per gli esercizi già presenti entro la stessa distanza da luoghi sensibili. Occorre notare, però, che il fatto che non vengano installate nuove slot machine non garantisce che l’ammontare delle scommesse diminuisca, anzi.

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Nel 2017 a Seregno, l’ammontare delle scommesse è cresciuto del 21,8%, nonostante il numero delle slot sia rimasto pressoché invariato. Giussano, invece, a fronte di una crescita delle slot quasi al 20%, registra un aumento delle scommesse del solo 3,7%

Dai grafici notiamo come, sebbene ci sia correlazione fra il numero di slot (specie i VLT) e l’ammontare delle scommesse pro capite, all’aumentare delle slot in un comune non corrisponde un aumento immediato delle scommesse. Si veda il caso di Lissone, dove, pur essendoci stato un’aumento quasi pari al 10% del numero delle slot, l’ammontare delle scommesse pro capite è cresciuto del 5,1%.

Fare rete

In sintesi: non basta smantellare gli apparecchi in attività per diminuire il numero delle scommesse, poiché il gioco, tramite il meccanismo della quasi-vincita, crea dipendenza. Del resto è ragionevole aspettarsi che al diminuire dei locali da gioco i giocatori patologici non smettano di giocare. Per affrontare la ludopatia, oltre alla prevenzione e alla sensibilizzazione, nonché all’applicazione intelligente delle normative, serve un sostegno forte ai giocatori patologici e alle loro famiglie.

Immagine in evidenza di Praytno ottenuta via Flickr|Licenza Creative Commons

 

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