Che cosa sta succedendo?
Giovedì 7 aprile 2017: manifestanti di Forza Nuova irrompono nel Consiglio Comunale di Desio e mettono fine al dibattito. 11 Aprile 2017: manifestanti di CasaPound a Monza entrano nell’aula consigliare e interrompono la seduta per manifestare contro la presa a carico dei profughi richiesta dalla prefettura. Il 28 aprile un gruppo di parenti e militanti, nel cimitero di Seregno, ha deposto una ghirlanda sulla lapide in ricordo di coloro che hanno combattuto per l’RSI, con tanto di richiamo iniziale “camerati, attenti”. A parte l’ultimo episodio, forse un po’ più complesso degli altri e che merita un analisi più mirata, viene da chiedersi che cosa stia succedendo.

Il primato dell’azione
I modelli a cui si ispirano questi gruppi non sono sconosciuti, né diversamente interpretabili: basti vedere come l’8 giugno si è festeggiato il dirigente milanese di FN. Una delle cause individuabili della loro espansione numerica sta proprio in quel loro opporsi a quel politically correct che può essere facilmente scambiato per temporeggiamento. Il fascismo si riconosce nel primato dell’azione; ad un occhio poco attento queste irruzioni possono sembrare un modo per smuovere le acque e far emergere dei temi sensibili agli occhi della collettività. Ma è anche vero che tutto ciò è stato fatto calpestando il rispetto per le istituzioni democratiche, perché se protestare è un diritto sacrosanto, interrompere un dibattito pubblico è il soffocamento del diritto di rappresentanza.
Iscritti al movimento “Lealtà e azione” partecipano alla cerimonia di Seregno per i caduti RSI
La politica li sta tollerando
Reazioni come “Solo provocazioni” o “Non sono questi i veri problemi”, spesso sono manifestate anche dai non simpatizzanti. La politica, anche a livello nazionale, sembra minimizzare se non giustificare la rinascita di questi movimenti. Ad esempio, non si può lasciare che nessuno si sostituisca allo Stato nella gestione della sicurezza, come si rischiava di fare nella stazione di Seregno, perché tutto questo non ci fa comodo, è pericoloso per la democrazia. A Monza la giunta di centrodestra ha nominato Andrea Arbizzoni assessore allo Sport. Quest’ultimo milita in un gruppo di estrema destra che si chiama “Lealtà e azione”, salita all’onore delle cronache il 25 aprile scorso per aver accompagnato CasaPound al cimitero Maggiore di Milano con lo scopo di salutare i caduti dell’ RSI lì seppelliti. Il saluto era quello romano.

La lapide a Seregno
Questo episodio è analogo a quello avvenuto a Seregno. Il sindaco della cittadina brianzola Mazza allora disse: «onorare i morti è un segno di rispetto e di pietà, senza distinzione alcuna» (come riportato da un quotidiano locale: qui il link). A questo punto però viene da chiedersi se non fosse più appropriato, e anche più giusto nei confronti dei parenti, un segno individuale per ogni caduto. Se li si ricorda in quanto fascisti e non in quanto persone, infatti, non si rischia di offuscare il loro ricordo più che di valorizzarlo?
Cosa si può fare
In conclusione non ci resta che pensare a come affrontare questa nuova ondata di fascismi, perchè, sebbene molte volte sia così, non si può continuare a marchiare queste persone come estremisti ignoranti. Questo è un modo per ignorarli. Forse la soluzione è quella di portarli sul terreno a loro estraneo dello scambio di opinioni, affinché loro stessi smontino l’immagine di “uomini d’azione” che si sono costruiti. Guardiamoli in faccia: non basta molto per smontare una per una le loro bufale e rielaborazioni storiche. Ci si potrebbe chiedere, ad esempio, che cosa ci renda davvero italiani: non è proprio la libertà d’espressione garantita dalle nostre strutture democratiche?