In Lombardia i trasporti cambiano: cos’è il Piano di bacino?

Torniamo a occuparci di trasporti – di tutti i trasporti questa volta, non solo Trenord – perchè in questi giorni si è molto parlato della legge regionale che redistribuisce il bacino di utenze delle società gestori dei servizi, vediamo cosa cambierà per la Brianza

“Piano di bacino” uguale accorpamento

La legge regionale 6/2012 ha istituito il Programma di Bacino dei servizi di trasporto pubblico locale, uno strumento per coordinare le aziende delle province di Milano, Lodi, Monza e Pavia, in modo da integrarle in un servizio unitario. Dove per “servizio unitario” si intende un sistema che preveda punti di interscambio tra linee diverse in zone strategiche, orari che permettano coincidenze per passare da una linea all’altra, oltre ovviamente ad una tariffa fissa valida per tutti: un punto spinoso su cui ci soffermeremo dopo.

Stiamo parlando di un’area abitata da circa 5 milioni di persone, 438 comuni, con 8 aziende diverse che hanno gestito i trasporti fino a poco tempo fa, regolate da 43 tra contratti di servizio e relativi ai servizi urbani di Comuni non capoluogo. Lo stesso sito dell’agenzia di Trasporto Pubblico Locale di bacino (TPL) ci comunica quanto l’impresa sia difficile.

Si andrà infatti per gradi, come afferma l’Assessore Regionale Terzi: inizialmente con un piano di breve termine che si concluderà nel 2020 e, da questa data in poi, un piano di “medio termine“. Questa divisione in step avviene a causa di alcune gare d’appalto che si terranno nel 2020 e che potrebbero mutare gli scenari e gli interlocutori in gioco; secondo l’Assessore si aspetterà il nuovo decennio anche per introdurre un “titolo di viaggio unico, quindi la possibilità di utilizzare diversi mezzi con un solo biglietto”.

Il Piano di bacino “mette al centro del sistema la ferrovia e propone valide riorganizzazioni per coordinare le linee bus con i treni” annuncia l’Assessore Terzi. Ma qui sorge una prima criticità: sì perché servizio ferroviario vuol dire Trenord, e abbiamo già visto (per chi non ci segue da molto ne abbiamo parlato qui e qui) come spesso non sia sinonimo di affidabilità.

Anche la tariffa sarà la stessa? Non ancora

La seconda criticità che si può cogliere è la mancanza, al momento dell’avvio del piano, di un sistema tariffario unico valido per tutti. Il Programma approvato il 10 gennaio 2019 stabilisce un sistema di conteggio del prezzo che ha come centro le tre città  di Lodi Pavia e Milano. Mentre Pavia e Lodi sono state divise in due zone tariffarie, il comune di Milano, insieme alle municipalità dell’ hinterland, conterà tre zone.

Da metà gennaio 2019 si è accesa una discussione molto animata tra Sindaco di Milano e la Regione proprio in merito a questo tema. In realtà la questione riguarda in particolare il prezzo dei biglietti singoli che il sindaco di Milano Giuseppe Sala vorrebbe portare da subito a 2 euro in tutta la città (ossia per le tre zone decise dal Tpl), quindi di fatto si compirebbe un primo passo verso un sistema tariffario integrato. Infatti, posto che il biglietto stabilito dal Programma di bacino parte da un costo fisso di 80 centesimi a cui se ne aggiungono 40 per ogni zona attraversata, era già in programma che il servizio ATM dovesse esigere quel prezzo. Un aumento che dovrebbe toccare anche agli abbonamenti, esclusi quelli annuali.

Per far salire i costi da subito, nonostante ATM sia una partecipata del Comune, Sala deve attendere l’approvazione della Regione che al momento l’ha negata, perchè Terzi sostiene che serva più tempo per organizzare coerentemente un servizio tariffario integrato. Secondo l’Assessore esso potrà partire solo da metà 2019. La fretta del Comune è probabilmente imputabile ai costi aggiuntivi che ATM si deve sobbarcare per ampliare il servizio, in particolare con la costruzione di M4 e prolungamento della M5. Del resto, la previsione della Regione non sembra molto realistica, perchè sempre l’Assessore Terzi dice che a giugno di quest’anno ci saranno le prime gare d’appalto, e ciò significa scalare almeno a settembre se è vero che “alcune agenzie hanno già evidenziato ritardi e criticità” (fonte ANSA).

In che direzione?

Per le linee che passano per la Brianza ci saranno alcune modifiche e sono previste anche nuove tratte. Senza entrare nello specifico dei cambiamenti che si vedranno  tra le varie linee, parliamo delle novità più importanti: innanzitutto, il Piano di Bacino punta sulla costruzione della Metrotranvia, che costituirà quindi una nuova linea, collegando la stazione di Seregno alla fermata della Metro 3 Milano Maciacchini. Come si è ampiamente discusso, purtroppo il capolinea  della Metrotranvia non avrà il suo capolinea esattamente alla stazione del comune brianzolo, e questo potrà creare qualche problema.

Per quanto riguarda il trasporto su gomma, di nuova istituzione si parla per la linea z238 che da Lissone porterà all’ospedale san Gerardo, assorbendo parte della tratta della z227. Anche la linea z272 inizierà a funzionare grazie al Piano, che assorbirà parte delle corse della z232 e z242 (quest’ultima passerà dal quartiere Lazzaretto di Seregno e dalla zona industriale di Carate) che saranno private delle fermate a Desio Istituti, soste attribuite proprio da questa nuova linea.  Avrà i capolinea a Verano e Monticello, e sarà la più utilizzata dagli studenti.


Foto di freestocks.org su Unsplash

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