Il Sindaco di Seregno agli arresti: cosa succede ora?

Ieri mattina la città di Seregno si è svegliata al suono di elicotteri e macchine dei carabinieri. Edoardo Mazza è stato arrestato con l’accusa di corruzione, e con lui un altro consigliere di Forza Italia.  E adesso?

Una crisi profonda

E’ inutile girarci attorno: quella che stiamo vivendo è certamente la più grande crisi politica che la città di Seregno ha vissuto dagli ultimi anni. Forse una delle più profonde della Brianza intera, per lo meno a partire dall’operazione Infinito (2010). Da ieri non solo Mazza e un consigliere sono in stato di arresto, ma anche l’assessore Gianfranco Ciafrone è stato interdetto ai pubblici uffici.

Ora bisogna cercare di capire quale scenario si aprirà sulla politica cittadina. 

La situazione attuale

Il sindaco è stato arrestato. Anche un consigliere comunale. In giunta rimangono al momento il vicesindaco (con delega al bilancio e alla cultura), e gli assessori alle politiche sociali, alle politiche giovanili, alle attività produttive e commercio, e all’ambiente. L’assessore alla protezione civile Ciafrone è interdetto ai pubblici uffici. Inoltre manca un assessore all’urbanistica, infatti il seggio è vacante dalle dimissioni di Barbara Milani nella scorsa primavera. Queste dimissioni erano state imputate a una divergenza di vedute sul nuovo centro commerciale a Sant’Ambrogio, oltre che per dispute interne alla Lega Nord. Adesso viene da chiedersi: forse c’era dell’altro?

Scioglimento per mafia o elezioni a breve?

L’ipotesi più plausibile pare un commissariamento fino alle elezioni, che comunque non avverranno prima di febbraio 2018, o, cosa più probabile, posticipate in primavera. Questo avverrà se il sindaco si dimetterà o la giunta verrà sfiduciata in consiglio comunale. L’alternativa sarebbe lo scioglimento dell’amministrazione per infiltrazioni mafiose, ma Mazza non è accusato di collusione con la ‘ndrangheta ma di corruzione, quindi per il momento questa ipotesi sembra lontana. Con il comune sciolto per mafia le elezioni scivolerebbero verosimilmente nel 2019, o addirittura nel 2020.

Che l’amministrazione comunale possa andare avanti in queste condizioni pare quantomeno improbabile.

Cittadini in piazza
Cittadini in Piazza Libertà la sera del 26 settembre.

Il presidio in Piazza Libertà

Certo è che la giunta si scioglierà, e occorrerà formare nuovi equilibri tra le forze politiche. Ieri, 26 settembre, alle 20:30 è stato organizzato un presidio spontaneo per promuovere la legalità e discutere su quanto accaduto, in Piazza Libertà, davanti a palazzo Landriani-Caponaghi, sede di rappresentanza del Comune di Seregno.

I leader delle forze d’opposizione hanno parlato davanti ad una folla numerosa, ma visibilmente scossa e insofferente. Tutti coloro che sono intervenuti, hanno sottolineato quanto grave sia stato il danno d’immagine ricevuto da Seregno, poiché servizi sugli avvenimenti di ieri sono andati in onda su tutte le reti nazionali e infangato il nome della città.

Una città arrabbiata

I cittadini lì riuniti hanno manifestato più volte e molto apertamente il loro malumore e la loro indignazione nei confronti di tutta la classe politica cittadina. Sempre nella serata di ieri il vicesindaco Giacinto Mariani è stato contestato pubblicamente, mentre presenziava all’apertura del Concorso Pozzoli, nell’Auditorium di piazza Risorgimento.

Che questo malumore sia giustificato è indubbio, ma non deve essere vuota rabbia contro persone o, peggio, istituzioni. E’ il momento di investire maggiori energie nel bene della città, e si spera che questa crisi porti ad una maggiore partecipazione dell’elettorato alla vita politica e sociale di Seregno. Perché solo così si può evitare che tutto ciò ricapiti in futuro.

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