Cos’è un bilancio ambientale e a cosa serve? In questo articolo proviamo a spiegarlo, domandandoci se è possibile realizzarlo nei comuni del nostro territorio
Cos’è e a cosa serve un bilancio ambientale
Un bilancio ambientale è un documento che viene realizzato per fotografare la situazione della salute e dell’inquinamento di un territorio e programmare le politiche ambientali future. Include l’analisi della condizione dell’ambiente relativa all’area considerata, le linee guida e dei progetti di politica ambientale che si vuole realizzare e le azioni e gli strumenti che si vuole mettere in campo per realizzarle. A questo si aggiunge un monitoraggio costante durante la realizzazione delle politiche stesse.
Come funziona
Il bilancio ambientale ha un doppio ruolo: analizzare la situazione e pianificare interventi. Unisce quindi la funzione dell’analogo bilancio finanziario e quella di un documento di programmazione. Per realizzarlo è necessario trovare delle persone con le giuste competenze all’interno della Pubblica Amministrazione interessata (un Comune, una Provincia, un Ente Parco) o coinvolgere dei professionisti esterni, portatori di competenze specifiche non presenti all’interno dell’ente coinvolto.
Chiaramente, la realizzazione di un bilancio ambientale richiede il coinvolgimento delle imprese e delle società a partecipazione pubblica perchè si possano fare delle politiche che mettano insieme la salute dei cittadini e dell’ambiente in cui vivono con le opportunità di sviluppo e di crescita delle imprese. Anche le associazioni ambientali possono essere coinvolte, e per le competenze che possono fornire, e per la capacità di organizzare eventi ed iniziative di formazioni, che mirino all’informazione e alla responsabilizzazione della cittadinanza.

Perché realizzarlo
Togliamoci dalla testa che sia semplice realizzare un bilancio ambientale. Soprattutto in un contesto dove non ci sono realtà locali da prendere a modello, come nella Provincia di Monza e Brianza, risulta complesso provarci, tanto per la mancanza da esempi da seguire nella pratica quanto per la poca conoscenza dello strumento. La motivazione profonda che dovrebbe indurre alla realizzazione di un bilancio ambientale è semplice: non c’è strumento migliore per guardare l’ambiente nel suo complesso e pianificare delle politiche che mirino al suo miglioramento.
Negli enti locali, infatti, le politiche ambientali sono spesso declinate nei vari documenti programmatici (piano di governo del territorio, piano del traffico, regolamenti edilizi…) ma non c’è un documento che restituisca una visione di insieme. Questo fa correre il rischio che si portino avanti delle iniziative “spot” o dei buoni progetti che però non risultano legati tra loro, senza che siano uniti da un filo conduttore.
Si può fare, e ne abbiamo bisogno
Nonostante quanto detto, realizzare un bilancio ambientale è difficile, ma non impossibile. Chiaramente, per gli enti locali che non hanno mai tentato questa strada, sarà necessario appoggiarsi, le prime volte, a dei professionisti del settore (esistono anche società di servizi che aiutano nella realizzazione dei bilanci ambientali).
Promuovere una gestione sostenibile dei rifiuti puntando a diminuirne la produzione e reintrodurli nel ciclo produttivo, abbattere i consumi energetici degli edifici, pianificare e sviluppare una mobilità sostenibile, comunale e sovracomunale, frenare il consumo selvaggio di suolo e l’impermeabilizzazione dello stesso (che non da’ solo problemi di allagamento delle strade durante i nubifragi, ma costituisce un vero e proprio fattore di rischio idrogeologico – nella provincia di Monza e Brianza ci scorrono 3 fiumi e numerosi torrenti) è fondamentale per realizzare una crescita sostenibile sul territorio, creando valore, monetario e non, e migliorare la qualità della vita delle persone.
I bilanci ambientali possono essere un ottimo strumento per farlo. È ora che gli amministratori locali inizino a pensarci.
Immagine in evidenza di Superkenz, via Flickr