Seregno – Saronno. Prossima fermata: Eroina

La linea ferroviaria Saronno-Albairate è interessata dal pendolarismo della tossicodipendenza, che orbita intorno al Parco delle Groane. Gli (scarsi) interventi della Regione finora sono stati un buco nell’acqua. Quali sono le proposte in campo? Proviamo a delineare un abbozzo di soluzione.

È un pomeriggio di maggio. Un uomo sulla quarantina si aggira per le vetture del treno. Ha la faccia e la maglia sporche di sangue, che sembra colargli dal naso. Si avvicina ai viaggiatori, attacca bottone, domanda a qualcuno una sigaretta. È palesemente strafatto. Un incontro comune sulla linea S9 Saronno-Seregno-Albairate.

Il treno della droga

La linea ferroviaria che va da Saronno ad Albairate passa per il Parco delle Groane, che dalla fine degli anni ’80 è uno dei più grandi centri di smistamento e spaccio di stupefacenti .  Oltre ai numerosi pendolari che ogni giorno prendono il treno per lavoro o per studio, c’è un nutrito gruppo di tossicodipendenti che ogni giorno si imbarca alla ricerca della prossima dose. Destinazione? Ceriano Laghetto. Da lì nei boschi, alla ricerca (neanche troppo faticosa) del primo spacciatore.

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Treno alla stazione di Seregno |Foto di Paul Barker Hemings via Flickr |Licenza attribuzione

Pubblica insicurezza

Se il Parco delle Groane era già un area con gravi problemi di spaccio ed ordine pubblico, la riapertura della tratta Seregno-Saronno alla fine del 2012 ha peggiorato la situazione, aumentando l’afflusso di tossicodipendenti ed estendendo a tutta la linea i problemi di ordine pubblico, o amplificando quelli già presenti. Il problema è duplice: da una parte è necessario tutelare la sicurezza dei pendolari, dall’altra bisogna intervenire per porre un freno alla piaga dilagante della dipendenza da stupefacenti.

Molti bisogni, poche risposte

I viaggiatori ed il personale di Trenord, l’azienda partecipata di Ferrovie dello Stato che gestisce il trasporto ferroviario lombardo, si sentono in una condizione di costante insicurezza. C’è un comitato viaggiatori delle linee S9-S11 che è molto attivo nel segnalare problemi e sollecitare soluzioni da parte di Trenord e della Regione Lombardia, che si è occupato anche della situazione specifica della linea S9.

Agli incontri avuti con Trenord e Regione il comitato ha avanzato delle proposte specifiche: è stata richiesta la presenza di guardie sui treni per tutelare i viaggiatori e fare da scorta al personale ed ai macchinisti, oltre alla presenza 24 ore al giorno di presidi delle forze dell’ordine nelle stazioni più grandi, vale a dire Monza e Seregno. Hanno inoltre avanzato la stessa richiesta per la stazione di Saronno, assieme al comitato viaggiatori locale.

Finora, la risposta più decisa da parte della Regione è stata la sospensione delle fermate più vicine al Parco delle Groane (Ceriano Groane, Ceriano Solaro, Cesano Groane) nelle fasce orarie in cui l’affluenza era più bassa, avvenuta durante la scorsa estate. Una soluzione temporanea, che di certo non ha risolto il problema.

Intervenire su due fronti

Come ha evidenziato il rappresentante del comitato viaggiatori Giorgio Villa lo scorso maggio, la questione non può essere affrontata unicamente con il pugno duro da parte delle forze dell’ordine: “Il problema della sicurezza nelle stazioni si risolve solamente rendendo vive le strutture, impedendo il graduale abbandono e dando gli spazi non utilizzati a realtà del territorio, come le Onlus e Croce Rossa Italiana. Il controllo costante da parte delle forze dell’ordine fa il resto. Ma serve la cooperazione delle amministrazioni che troppo spesso sono impotenti o assenti.”

Dunque, se il presidio costante delle stazioni e delle vetture è necessario alla tutela di viaggiatori e personale Trenord, da solo non basta a fronteggiare il problema di spaccio e dipendenza da stupefacenti. L’unica maniera per combattere la tossicodipendenza passa dalla disintossicazione e arriva alla riabilitazione. Evitare che gli spazi pubblici vadano in degrado è fondamentale, ma è anche necessario iniziare a trattare i tossicodipendenti come quello che sono: persone malate, che hanno bisogno di aiuto.

Foto in evidenza di Tania Caruso via Flickr|Licenza attribuzione

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