Noi de il Barbarossa abbiamo pensato che parlare del nostro territorio significa fortunatamente parlare anche di associazioni; ci impegneremo quindi regolarmente a far sentire la loro voce promuovendo i loro progetti e le loro iniziative
Un’associazione vigile prima del caos
Questo titolo non è stato inserito a caso: la mia chiacchierata con Stefano Dosio, presidente dell’associazione “Dare un’anima” è in realtà avvenuta a inizio settembre, prima dell’arresto del sindaco Mazza. E’ importante sottolineare questo: durante l’intervista infatti, si capisce come già prima dei fatti che hanno sconvolto la città ci fosse in alcuni cittadini il desiderio di affrontare temi come la legalità perchè a loro dire passavano troppo in secondo piano. A posteriori le parole di Stefano assumono un peso ancora maggiore.
D – Ciao mi potresti dire in due parole come è nata “Dare un’ Anima alla città”?
S- L’associazione è nata nell’ottobre del 2010 su impulso di alcuni soci, quasi tutti impegnati in realtà associazionistiche di ispirazione cattolica, quali le ACLI e l’oratorio S.ROCCO. Ma ci tengo a sottolineare che nel tempo si sono aggiunti anche soci che non frequentano questi ambienti. Non sono io il fondatore, ma Antonio Colzani, da sempre impegnato in politica, oltre che presidente del Comitato Antifascista e del Circolo San Giuseppe.
D – Mi incuriosisce il nome “DARE UN’ANIMA ALLA CITTA’”. Vuol dire che la città non ha un’anima? E cosa fate voi per dare un’anima ?
S- L’idea è nata in fase di costituzione dell’Associazione con l’aiuto di tutti i soci. Nonostante nella nostra città sia presente un forte attivismo da parte delle numerosissime realtà associative cristiane e non, a nostro parere, mancava un’associazione che potesse essere da stimolo nel dibattito culturale cittadino, ed eccoci qui, dopo sette anni, a parlarne. Le mani ci sono, ma ci vuole l’anima che le ispira e che le direziona.
D- Cosa avete fatto, in breve, in questi sette anni ?
S – Tante proposte, lettere aperte, fiaccolate, presidi. Penso che a Seregno ci conoscano un po’ tutti per le nostre iniziative, che, ci tengo a sottolinearlo, tendono sempre a far pensare: infatti, cerchiamo sempre di organizzare incontri che prevedano dibattito, confronto, a volte anche duro, ma sempre nel massimo rispetto e con relatori di livello.
Per fare alcuni esempi abbiamo organizzato una bellissima iniziativa con le scuole elementari e medie inferiori di Seregno avente come tema “La legalità” alla presenza del Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati sez. Trentino, dott. Profiti, nel 2013.
Visti i recenti accadimenti sulla presenza delle organizzazioni criminali anche a Seregno, diciamo che siamo stati un po’ “profetici”. Come lo siamo stati quando abbiamo organizzato, prima che iniziasse la guerra, una serata sulla Siria. Inoltre non dimentichiamo le nostre radici, come dimostra la mostra organizzata con il bravissimo fotografo seregnese Gino Montecampi sulla Seregno che fu, organizzata in Piazza Vittorio Veneto. Ne abbiamo fatte molte altre, se volete dare un’occhiata consultate www.dareunanima.com!
D – Come vedete la situazione attuale seregnese ?
S – La città, dal punto di vista culturale ci sembra un po’ ferma. Manca del tutto una “regia” comunale in grado di essere da stimolo per tutte le realtà associative che a Seregno non mancano, lo si nota anche nelle difficoltà che si incontrano nell’organizzazione della Commissione Cultura.
Lo spazio del Museo Vignoli è ampiamente sottoutilizzato, la Sala Civica, con l’avvento dell’Auditorium rischia di essere un contenitore vuoto e abbandonato a se stesso. A Seregno ci sono molte iniziative di “evasione”, che rispettiamo, ma senza eventi che mettano al centro approfondimento e riflessione, rischiano di essere solo iniziative fini a se stesse. La città ha bisogno di progetti di medio-lungo periodo.
D- Un auspicio per il futuro ?
S – Lavorare insieme per il bene della città. Evitare di dividersi in clan e sottogruppi. Non servono. Io credo che la prevaricazione sull’altro, l’egoismo, la paura, di cui abbiamo esempi nella recente cronaca seregnese, vadano combattuti proponendo ai cittadini valori alternativi, come la bellezza dello stare insieme per costruire una società più giusta. Noi ci saremo finché ne avremo le forze. Partire da Seregno si può. Si deve.
A nome di tutto il Barbarossa ringrazio vivamente Stefano per la sua collaborazione.