Riparte il Barbarossa con un articolo sul consumo degli psicofarmaci. Tema poco discusso, ma di cui ultimamente si è parlato per un intervento del Ministro dell’Interno Salvini. Analizzando i dati si scoprono anche realtà preoccupanti sulla nostra Regione
Premesse
Noi de il Barbarossa ormai sappiamo che i dati da soli non bastano per dare informazioni puntuali e sensate, e per questo, come ogni altro nostro pezzo, ci teniamo a fare delle precisazioni per evitare fraintendimenti.
I dati che abbiamo analizzato, i soli reperibili, si riferiscono unicamente al consumo di psicofarmaci prescritti da medici afferenti al servizio Sanitario Nazionale, quindi sono esclusi tutti gli acquisti detti out of pocket, ovvero non coperti dal servizio pubblico. Da un lato può essere visto come un limite il non avere a disposizione dati delle strutture private, ma dall’altro è anche una garanzia di affidabilità: infatti abbiamo potuto basarci su ricerche del SISM (Sistema Informativo per la Salute Mentale) che risponde al Ministero della salute, e di Osservasalute, un osservatorio sulla sanità delle varie regioni italiane.
Il consumo di farmaci si calcola con il sistema del DDD, che è l’unità di misura standard della prescrizione farmaceutica definita dall’organizzazione mondiale della sanità come la dose giornaliera media di un farmaco che un adulto dovrebbe utilizzare per combattere la sua malattia.
Gli unici dati disponibili purtroppo si riferiscono al 2016 e prendono in considerazione solo le regioni, quindi abbiamo analizzato la situazione della Lombardia.
La Lombardia, caso atipico
Prenderemo in considerazione i dati sul consumo e il numero di pazienti trattati con antidepressivi e antipsicotici perché trattano le malattie mentali più problematiche e diffuse. Come si vede dal grafico, la Lombardia non è tra le peggiori in Italia per consumo di antidepressivi, i medicinali usati per combattere la depressione. Sono regioni come Toscana e Liguria, infatti, ad essere in cima alla classifica nazionale per pazienti in cura e consumo pro capite di questi farmaci.

Ma se si prendono in considerazione gli anti psicotici, la Lombardia è invece seconda in Italia, dopo l’Abruzzo, per pazienti trattati: il numero di pazienti in cura con questi farmaci è di 28,3 ogni 1000 abitanti, mentre la media nazionale è di 16.
Dati SISM
Questo tipo di medicina è usata per combattere la schizofrenia e il disturbo bipolare perché agisce sul sistema neuronale. Questo rende la Lombardia un caso particolare perché al momento ha un’ emergenza che non riguarda la depressione, malattia mentale più conosciuta, ma altre patologie.
Perché il consumo è destinato ad aumentare
Ma la cosa più preoccupante che riguarda la Lombardia da questo punto di vista è un’altra. Innanzitutto dal 2006 al 2016, sebbene come abbiamo visto non abbia ancora raggiunto la soglia di emergenza, il consumo di antidepressivi è continuamente aumentato, come di vede dal grafico.

La Lombardia inoltre, è tra le regioni italiane in cui nel 2015 si sono registrate il maggior numero di ricoveri in ospedali per minorenni che come diagnosi principale o secondaria avevano la dipendenza o la psicosi da abuso di sostanze psicoattive – (droghe, alcool, etc.), quasi doppio rispetto alla media nazionale – insieme alla Provincia di Bolzano, la Sardegna e la Liguria. E se questo tasso si mantiene costante negli anni vedremo anche un aumento nel consumo di psicofarmaci.

“I sintomi dei disturbi mentali e dei problemi legati alle dipendenze interagiscono
l’uno con l’altro e si influenzano vicendevolmente” dice lo stesso rapporto Osservasalute, sottolineando così lo stretto rapporto tra l’abuso di queste sostanze e patologie connesse a questi medicinali. Considerata anche la giovane età delle persone coinvolte, si può immaginare come in un futuro non troppo lontano il consumo di psicofarmaci, già alto nella nostra regione soprattutto per quanto riguarda gli antipsicotici, con ogni probabilità sarà destinato ad aumentare.
(Immagine in evidenza da Flickr, autor nascita_delle_cose_segrete, licenza creative commons)