Recentemente un ministro ha detto che giocare a calcetto è una maniera migliore per trovare lavoro che mandare in giro curriculum. Le vecchie strade per costruirsi un futuro sono quindi fuori moda? Abbiamo confrontato i dati dei comuni della Brianza per vedere se il livello di istruzione influisce ancora sulla qualità della vita.
La parola ai numeri
Per far luce sulla questione, abbiamo considerato sedici comuni della Brianza, mettendo a confronto il tasso di diplomati e laureati con il reddito medio. In questo secondo confronto abbiamo preso solo otto comuni come campione. Allora, studiare paga ancora? Sembrerebbe di sì. Escludendo Vedano al Lambro, che è il decimo comune più ricco d’Italia (e che comunque è l’unico fra quelli considerati, oltre a Monza, dove più del 50% della popolazione ha il diploma), i cittadini dei comuni col più alto tasso di diplomati e laureati guadagnano circa 935 euro in più rispetto alla media, che si assesta intorno ai 21.933 euro annuali. Quelli che abitano invece nei comuni in cui il tasso di persone arrivate al diploma è più basso percepiscono circa 700 euro annui meno della media. Se prendiamo in considerazione soltanto i diplomati/laureati under 35 la forbice si allarga (in questo caso abbiamo considerato solo otto comuni): la differenza di reddito fra i tre comuni con le migliori performance scolastiche e i tre più bassi arriva a 3.440 euro annui. Non proprio bruscolini.
Due considerazioni
Anche se c’è correlazione, non vuol dire che ci sia corrispondenza diretta tra un maggior numero di diplomati e reddito medio: Meda ha meno diplomati di Lissone, ma il reddito medio è più alto. Può voler dire che a Meda ci sono più persone particolarmente ricche che alzano la media, o che a Lissone c’è una fascia di popolazione particolarmente debole. Tuttavia, è indiscutibile che dove un maggior numero di cittadini raggiunge la laurea o il diploma il benessere medio tende a crescere. È anche vero il contrario: è più facile portare a termine un percorso di studi più lungo se si proviene da una famiglia più agiata.
Cosa fare
La qualità della vita non è determinata soltanto dal reddito, ma il reddito è un fattore importante. Dunque, cosa possono fare i comuni per migliorare la condizione scolastica ed economica dei propri cittadini? Cercare di accompagnarne il più possibile al diploma. La condizione economica della famiglia di provenienza non è l’unica determinante nel successo scolastico, tuttavia ha un peso notevole. Se si vuole garantire un futuro più solido, bisogna portare al diploma i ragazzi e le ragazze che vengono dalle fasce meno abbienti della popolazione. Inoltre, per avere le risorse economiche per sostenere nel successo scolastico le fasce meno agiate, bisogna fare sì che restare a vivere nel proprio comune sia un’opzione appetibile per coloro che conseguono il diploma o la laurea: se i diplomati e i laureati restano nel comune di provenienza ( o ancor meglio, il comune attira diplomati e laureati da fuori), questi, guadagnando mediamente di più, pagheranno più tasse, garantendo entrate investibili anche per il sostegno al successo scolastico dei cittadini meno agiati.