All’inaugurazione della sede locale della Lega, il 22 aprile segretario nazionale on. Grimoldi aveva lanciato l’allarme riguardo alla presunta costruzione di un centro culturale pakistano in via Milano. E subito dichiarazioni anti-moschea, con tanto di uscite a mezzo stampa e raccolta firme. La tanto contestata “moschea”, però, non esiste.
L’allarme
Seregno, 22 aprile: all’inaugurazione della sede locale della Lega (non più Nord), in presenza del candidato del centrodestra Ilaria Cerqua e di membri di spicco della passata amministrazione Mazza, uno fra tutti Giacinto Mariani, sindaco di Seregno dal 2005 al 2015 e vicesindaco dal 2015 e 2017, il segretario nazionale on. Paolo Grimoldi lancia l’allarme riguardo al cantiere di Via Milano 4 e la presunta apertura di un centro culturale pakistano negli stabili della ex pirelli. Grimoldi fece tali dichiarazioni riprendendo un articolo del Cittadino, che riportava delle voci sul presunto centro, senza però far riferimento ad alcuna fonte certa e rischiando così – come poi è stato – di sollevare un polverone per nulla.
Peraltro, l’articolo alludeva al fatto che il presunto centro sarebbe potuto diventare “altro” senza precisare cosa sarebbe potuto essere questo “altro”, prestandosi così a facili strumentalizzazioni.
Il 26 aprile sulla pagina facebook della lega locale esce un post “centro culturale dell’Islam? no grazie”.

La smentita
L’8 maggio, dopo un diverbio tra una persona forse di origine straniera e un giornalista locale che ha subito minacce e spintoni, Tiziano Mariani, candidato sindaco di Noi x Seregno, giunto sul posto, pur contrario alla costruzione di un’eventuale luogo di culto, aveva prudentemente invitato il commissario Zanzi a fare chiarezza. E chiarezza è stata fatta: il giorno successivo, 9 maggio, il commissario straordinario Giorgio Zanzi ha smentito categoricamente: non è stata data autorizzazione per alcun centro islamico, né moschea, in quell’area, la cui destinazione d’uso rimane produttiva.
Nel frattempo, la Lega aveva già pubblicato un post recante la scritta “no moschea a Seregno”, ed è stata addirittura indetta una raccolta firme.
L’imbarazzo
14 maggio: dibattito fra i candidati sindaci. Nonostante la smentita del commissario, ai candidati viene comunque fatta una domanda in merito e Ilaria Cerqua ribadisce la sua opposizione alla fantomatica moschea. Carlo Mariani (Ripartiamo Insieme) e Francesco Formenti (ex deputato Lega, uscito dal partito, già candidato sindaco alle precedenti elezioni), pur con toni diversi, ribadiscono l’inconsistenza della polemica.
Voce fuori dal coro Simone Crinò (Per un’altra Seregno a Sinistra, già candidato alla Camera con Potere Al Popolo), che ricorda che la Costituzione garantisce libertà di culto, e non vede perché per i musulmani debba esserci trattamento diverso rispetto ai cattolici, i testimoni di Geova e i cristiani evangelici, già presenti sul territorio comunale.
Infine, Alberto Rossi (centrosinistra) solleva il dubbio che questa polemica costruita su una notizia ormai smentita sia un pretesto per distogliere l’attenzione da 13 anni di amministrazione finiti con gli arresti domiciliari del sindaco , di un consigliere comunale, ed il commissariamento.
21 maggio: alla presentazione delle liste del centrodestra, la Lega continua ad esporre i manifesti ” centro culturale dell’islam a Seregno? no grazie”.
C’è chi combatte contro i mulini a vento, e chi contro le moschee che non ci sono.
Un pensiero su “Seregno: la Lega s’è inventata una moschea, che non c’è”